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La coltivazione della Bacca di Goji, esperti a confronto

La coltivazione del Lycium Barbarum, meglio nota come Bacca di Goji, è stata oggetto, sabato 5 marzo, presso la Sala Pio XII, di un convegno che ha riunito alcuni tra i più autorevoli esperti del settore sul territorio. Il Lycium Barbarum, pianta di origine tibetana, resistente a grandi escursioni termiche ed alla siccità che, al tempo stesso, necessita di una costante esposizione solare, produce un frutto, la Bacca di Goji, appunto, che può essere consumato fresco da adulti e bambini oppure trasformato in gelati, succhi, marmellate, tisane e integratori, sempre più disponibili nella grande e piccola distribuzione in virtù del crescente interesse del mercato europeo per i prodotti biologici. L’altissimo contenuto in antiossidanti conferisce al frutto straordinari effetti nel ritardare i processi di invecchiamento che rendono ragione del suo utilizzo anche nel settore erboristico, farmaceutico e dermocosmetico. Dal punto di vista nutrizionale, inoltre, si tratta di un alimento completo, dal buon apporto energetico e contenente proteine, carboidrati, acidi grassi 3, aminoacidi, fibre, oligoelementi tra cui zinco, potassio, calcio, sodio, fosforo, magnesio, cromo e manganese, caroteni e vitamine E, C e del gruppo B, in grado di potenziare il sistema immunitario, proteggere la vista e svolgere azione tonificante sui tegumenti.

La discussione, moderata dall’Ing. Roberto De Pietro, direttore di Agri7 dell’emittente Telenorba, si è articolata sugli interventi dei Dott. Agr. Oronzo Milillo (Presidente dell’Ordine Agronomi e Forestali di Bari), Matteo Manna (Responsabile Certificazione ICEA Puglia), Vincenzo Casamassima (Direttore tecnico Consorzio Goji Italia) Francesco Vendola (Vueffeconsulting srl) e di Luca Loconte, Direttore Commerciale del Consorzio Goji Italia, che hanno spaziato dalle caratteristiche botaniche ed agronomiche della pianta fino alle informazioni commerciali per la realizzazione di una piantagione, con particolare attenzione al cambio di atteggiamento degli ultimi anni nei confronti del settore biologico, sempre più presente nella grande distribuzione e in cui l’Italia si classifica al 5° posto nel mondo e al 2° in Europa, con 1,3 milioni di ettari di coltivazioni BIO. In apertura, l’intervento del Sindaco, Dott. Domenico Nisi, che ha ringraziato per il progetto proposto e per la scelta di Noci, la cui economia agricola è imperniata sulla zootecnia, come sede del convegno, ribadendo la personale convinzione della necessità di trasformare l’imprenditoria agricola, collaborando con Enti amministrativi ed Accademici, al fine di migliorare le condizioni di chi decide di investire nell’agricoltura.

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